di Marco Pomponio

 

Ucciso per le continue richieste di soldi alla compagna dell’assassino. Si è presentato spontaneamente in caserma, Fabrizio Butà, per confessare l’omicidio di Assane Diallo, il buttafuori senegalese residente a Cesano Boscone, freddato con 10 colpi di pistola in via Curiel a Corsico. L’assassino, di origini calabresi ma da tempo residente a Milano, è già stato arrestato nel 1998 per l’omicidio di Domenico Baratta a Milano, ucciso con un colpo di fucile.

L’uomo si è consegnato alle forze dell’ordine, confessando tutto; alla base della furia omicida di Butà ci sarebbero le continue ed esasperanti richieste di denaro che il senegalese avanzava sia a lui, che alla sua compagna. E’ stata però l’insistenza con la quale l’uomo importunava anche la fidanzata dell’assassino a scatenare la rabbia di Butà; dopo aver dato appuntamento al senegalese, l’omicida è passato ai fatti, sparando 10 colpi con la sua Beretta calibro 9 e raggiungendolo a più riprese alla testa, al petto e alle braccia. A sorprendere però sono le cifre che l’uomo chiedeva alla coppia: 5 o 10 euro, che gli sono costati la vita.