“Ho paura di fare la fine di mia moglie Gianna.” Si dice spaventato Antonio Tizzani, impegnato dal 10 agosto nell’assistenza del padre Pasquale ad Avellino. A due anni dall’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio nella loro casa di Seriate, il mistero intorno alla morte della donna non sembra essersi risolto; l’unico indagato resta infatti Antonio Tizzani.

 “Sono tranquillo come uno che sa di non aver commesso niente” ha riferito Tizzani, che si è anche detto pronto a ribadire  la sua innocenza in Tribunale, in un ipotetico processo; ipotetico, perché dopo la proroga delle indagini ottenuta dal PM Laura Colucci, i termini delle indagini preliminari scadranno ad ottobre e gli elementi finora raccolti dagli inquirenti non hanno diradato la fitta nube di mistero che avvolge la vicenda. La ricerca del colpevole quindi prosegue, con lo stesso Tizzani che spera si possa presto fare chiarezza sulla morte della moglie Gianna.

Nemmeno il profilo genetico ritrovato su un cutter da elettricista è servito a fare luce sul mistero; rinvenuto in una siepe vicino la villetta di Tizzani e considerato dagli inquirenti l’arma del delitto, il DNA isolato appartiene ad un ignoto che potrebbe essere l’assassino, ma senza elementi di raffronto non è possibile attribuire al profilo un nome ed un cognome. A pochi giorni dalla chiusura delle indagini, l’unico indagato resta Tizzani, che presto saprà se verrà rinviato a giudizio o se il caso verrà archiviato.