Pochi giorni dopo il furto a casa dei genitori di Matteo Salvini, sono stati presi i topi d’appartamento autori del reato. Sono infatti 5 gli arrestati, con un’età compresa tra i 26 e i 34 anni, tutti georgiani. Il gruppo si muoveva rapidamente sul territorio, commettendo più furti in pochi giorni, prima di partire alla volta di una nuova destinazione. A far scattare l’allarme è stato il picco di furti in appartamento nei giorni di ferragosto in zona Bande Nere. Dopo diversi sopralluoghi con la polizia scientifica, gli uomini dell’arma sono riusciti ad individuare un elemento comune in tutte le case svaligiate; un filo di colla trasparente e quasi impercettibile sulla porta, con cui i ladri riuscivano a capire se l’appartamento fosse abitato o meno. A distanza di poche ore, dopo aver controllato lo stato del filo di colla, la banda entrava in azione. Individuati i sospettati, due uomini della squadra mobile in borghese hanno trovato la banda a bordo di un’auto a noleggio. Condotti in questura, sono stati ritrovati in possesso di un mazzo di chiavi non riconducibile a nessun appartamento noto alle forze dell’ordine. I 5 sono stati quindi denunciati a piede libero e rilasciati. Con questa mossa, gli uomini della squadra mobile, hanno potuto pedinare la banda, che gli ha condotti direttamente nella loro base, un appartamento poco distante da quelli svaligiati. I 5 erano tornati a casa per prendere le valige, perché stavano per lasciare l’Italia. All’interno dell’abitazione sono stati ritrovati oggetti rubati, diverse migliaia di euro e soprattutto attrezzature molto sofisticate per forzare le porte. Proprio la strumentistica all’avanguardia fa pensare che dietro alla banda possa esserci una vera e propria organizzazione criminale, come la mafia georgiana. Dopo l’arresto e la convalida del GIP, i 5 sono stati condotti nel carcere di San Vittore e dovranno rispondere dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata a compiere atti contro il patrimonio.