Ancora un mese e poi sarà addio. Dal 27 novembre 2017 al 26 maggio 2019. 18 mesi da allenatore del Milan, la sua squadra del cuore. Nel vertice di ieri la dirigenza ha chiesto a Gattuso di essere meno pessimista, meno negativo nelle dichiarazioni e di provare a raggiungere la qualificazione Champions con tutte le forze, anche quelle mentali che ultimamente sembrano averlo abbandonato. In serata Rino ha parlato del momento della squadra sottolineando che una volta, ai tempi del suo Milan vincente, i giocatori erano diversi, più responsabili, meno permalosi. Per la prima volta è arrivata una critica a quei giocatori che nel corso della stagione ha sempre difeso, anche quando non lo meritavano. Gattuso con i suoi difetti ha sempre parlato da uomo vero, troppo sincero in un mondo troppo falso. Il mister ha fatto diversi errori ma anche la dirigenza ha le sue colpe. L’ha difeso poco, di Leonardo ci ricordiamo solo i flauti di Atene e soprattutto per il secondo anno consecutivo il mercato estivo è stato fallimentare. Una società che sperpera più di 400 milioni sul mercato in 2 anni non può dare tutte le colpe solo all’allenatore. Giusto ripartire da un tecnico con più esperienza, in questo Gasperini o Sarri sembrano più pronti di Di Francesco, ma la stessa esperienza che si chiede al mister servirebbe anche a chi si occupa di mercato e un direttore sportivo navigato sarebbe l’unica strada sensata per il Milan del futuro.