Barbara Pasetti resta in carcere. Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta dell’avvocato della donna. Niente domiciliari per la fisioterapista, in cella dal 20 gennaio scorso con le gravissime accuse di estorsione aggravata, omicidio e occultamento di cadavere. Il quadro è molto complesso – spiega l’Avvocato della Pasetti. E in questo quadro le indagini stanno cercando di ricostruire i movimenti di Gigi Bici il giorno della scomparsa e tutte le telefonate intercorse tra la Pasetti e alcuni conoscenti di Gigi. Perché la Pasetti ha chiamato un certo Mimmo Fiorito, conoscente di Gigi Bici, proprio il giorno in cui Gigi sparisce da casa? E come fa la donna ad avere il numero di Fiorito? Nelle giornate del 9 e del 10 novembre, quando secondo la Polizia l’uomo sarebbe già morto, un amico di Gigi riceve un paio di telefonate da una donna che gli chiede il numero di telefono di Cristian Pisciotta, l’uomo che verrà poi contattato dalla Pasetti per sistemare il suo ex marito. Pisciotta poi si presenterà in Procura e da lì partirono le indagini vere e proprie sui movimenti della donna.
Il sospetto è che la Pasetti abbia avuto in mano il cellulare di Gigi Bici dopo l’omicidio. Cellulare che ora non si trova più. E poi quelle tracce, fiutate dai cani molecolari, nelle giornate di ricerche successive alla scomparsa dell’uomo. Siamo al 14 novembre. Protezione Civile e Vigli del Fuoco sono impegnati a setacciare i dintorni di Calignano. I cani fiutano qualcosa nei dintorni della casa di Barbara Pasetti, l’ex monastero di Calignano circondato dai campi e avvolto dalla nebbia. Katia, una delle figlie di Gigi Bici, ricorda bene quel particolare.
Dal corpo alla pistola, recuperata al primo piano di casa Pasetti. Sono in corso tutti gli accertamenti tecnici sui proiettili rinvenuti in casa, sulla rivoltella calibro 32 e sul frammento di proiettile ritrovato nel cortile della proprietà.
Ma la Pasetti può aver fatto tutto da sola? Non sono di questo avviso gli inquirenti che stanno analizzando anche un altro episodio avvenuto un paio di giorni prima della scomparsa di Gigi Bici. Un barista della zona ha raccontato di aver visto un uomo seduto sull’auto di Gigi Bici mentre Gigi era all’interno del suo bar per prendere un caffè e fare una partita alle slot. Perché l’uomo sarebbe rimasto in macchina? C’entra con la scomparsa di Gigi oppure era solo un amico che aspettava solamente in auto perché impegnato a fare altro? Sono tante le ipotesi, ma si cercano tutti gli eventuali complici, a partire da quell’uomo con giacca rossa e guanti bianchi che guidava l’auto di Gigi Bici il giorno della scomparsa. Dalle telecamere non si riconosce il viso, a causa del riflesso di luce. E’ lui l’assassino di Gigi Bici?