Bella nei suoi 20 anni. Sara Ben Salha, madre italiana, padre nordafricano. L’unica ragazza finita tra i nove arrestati nell’inchiesta della Procura di Milano sullo scontro tra bande capeggiate dai trapper Simba La Rue e Baby Touchè, cantanti molto noti tra i giovanissimi, soprattutto su i social.
C’è anche lei nelle indagini che dovranno fare chiarezza sullo scontro tra le gang dei due cantanti. In questi giorni gli interrogatori: da una parte Touchè, all’anagrafe Mohamed Amine Amagour. Ha negato l’esistenza di una faida, parlando invece di una sceneggiata per “ fare spettacolo e pubblicità”. Insomma l’incontro-scontro con il rivale Simba La Rue sfociata in una rissa a Milano lo scorso 9 giugno sarebbe, per il ragazzo, una montatura. Dall’altra parte gli inquirenti milanesi che non gli credono e parlano di bugie orchestrate proprio per coprire la faida tra le due bande.
In mezzo lei, la ragazza, accusata di aver sedotto i rivali permettendo ai complici di organizzare gli agguati. Avrebbe ammesso le colpe. Resta però il riserbo in una fase delicatissima delle indagini.
Sullo sfondo la ragazza, utilizzata come “esca”. Un ruolo che ha ammesso negando però di immaginare tanta violenza da parte del gruppo. Dichiarazioni vere o una messinscena, spetterà agli inquirenti chiarirlo.