Antonio Di Fazio proseguirà il suo percorso presso una struttura di recupero lombarda. L’imprenditore farmaceutico accusato di abusi sessuali su diverse ragazze si è visto dunque riconoscere gli arresti domiciliari. A deciderlo il giudice per le indagini preliminari di Milano, nell’attesa che sia celebrato il processo con rito abbreviato. Il manager si trova in carcere dallo scorso 21 maggio per aver drogato e abusato di una studentessa 21enne con la scusa di un incontro di lavoro. Da qui un’inchiesta che ha portato alla luce anche altre presunte violenze: cinque i casi a lui contestati, oltre a quello dell’ex moglie. Secondo gli inquirenti la donna, tra il 2009 e il 2017, sarebbe stata vittima di violenza, maltrattamenti, stalking. Avrebbe anche rischiato di essere stata uccisa dall’ex marito che in questo caso è accusato anche di tentato omicidio. Ora questo cambio di rotta sulla misura cautelare. Riserbo assoluto da parte della difesa mentre per le parti civili, che si erano opposte ai domiciliari, le vittime sono state completamente ignorate.
Intanto per Antonio Di Fazio guai anche sul fronte economico. Per la Global Farma, di cui lui era il socio di maggioranza, la Procura di Milano ha ribadito istanza di fallimento. Gli inquirenti parlano di debiti pari a 200mila euro. Tra i creditori anche il Policlinico di Milano: in piena emergenza Covid stipulò con la società di Di Fazio una convenzione per la fornitura di guanti per quasi 190mila euro. Guanti in realtà mai arrivati. Indagine, quella economica, che va di pari passo con quella penale. I casi di abusi sessuali torneranno in aula il prossimo 28 febbraio: toccherà al pubblico ministero e alle parti civili. Sul tavolo: il percorso terapeutico a cui si prepara l’imprenditore.