Prima le proteste, poi le rivolte, infine le evasioni, senza dimenticare l’inchiesta per maltrattamenti che lo scorso aprile, portò all’arresto di 13 agenti della Penitenziaria. Il carcere minorile “Beccaria”, torna nella bufera. Domenica la fuga di una coppia di fratelli: 16 e 17 anni, nati a Como da genitori marocchini. Con loro un terzo ragazzo, un 17enne italiano. Quest’ultimo viene bloccato e riportato dentro. In serata, mentre si cercano i suoi compagni di fuga, lui ci riprova e ci riesce. I due fratelli, dentro per rapina, facevano parte di quel programma che permette di frequentare corsi di formazione. Una briciola di libertà, sfruttata per scappare. L’ennesima beffa, per un istituto i cui guai cominciano con la maxi fuga del 2022, il giorno di Natale quando riescono ad evadere in 7. Nel giro di qualche giorno vengono tutti rintracciarti. Dentro il clima è pesantissimo. La falla nello storico istituto milanese è ormai aperta. A maggio un detenuto evade ma viene pizzicato all’ingresso. Poco dopo, la rivolta di sessanta persone. In estate altre sommosse. A luglio, un incendio ferisce due ragazzi e ne intossica quattro. Ad agosto, sempre un incendio, coinvolge cinque agenti e tre detenuti. Sullo sfondo, l’inchiesta per maltrattamenti che oltre all’arresto dei 13 agenti e alla sospensione di altri 8, azzera i vertici. Oggi c’è un nuovo direttore e da pochissimo si è insediato un nuovo comandante. Qualcosa è cambiato ma ancora molto resta da fare. Intanto in questo clima rovente si inserisce la proposta dell’europarlamentare Ilaria Salis: “ il carcere Beccaria, come tutti i carceri minorili andrebbe chiuso”. Per la parlamentare di Allenza Verdi Sinistra bisognerebbe puntare su percorsi di recupero.