L’universo tormentato ed emotivo, la morte, il dolore ma anche l’inquietudine e la sensualità. E quella fama di artista eversivo che non lo abbandonerà mai. Edvard Munch rivive a Milano con 100 delle sue più celebri opere.
Le sale di Palazzo Reale che lo ospiteranno fino al 26 gennaio del prossimo anno, regalano al pubblico tutto il tormento emotivo del maestro. Artista maledetto dalla vita sfortunata, segnata dalla perdita della madre, della sorella, del fratello e poi dalla malattia: l’alcolismo e la depressione che lo portarono a ritirarsi a vita privata fino alla fine dei suoi giorni, nel 1944 un mese dopo aver compiuto 86 anni.
Tormenti che rivivono nelle sue opere. A Milano anche la più nota: “L’Urlo”. Qui è esposta una delle litografie. Un capolavoro creato in diverse versione e che a Oslo, dove c’è un museo a lui dedicato, sono esposte a rotazione per preservarle.