Doveva essere ludienza dellex fidanzato. Di quel giovane anche lui accusato di violenza sessuale ma mai denunciato. E invece lui, che avrebbe dovuto testimoniare, a sorpresa, non si è presentato. Torna in aula, a Tempio Pausania, in Sardegna, il processo che vede imputato Ciro Grillo, figlio del più noto Beppe, accusato assieme ad altri suo tre amici di stupro di gruppo nei confronti di una studentessa, 19enne, allepoca dei fatti, italo norvegese ma da tempo residente a Milano. La ragazza ha accusato il figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle e i suoi amici di aver abusato di lei la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda. In aula era atteso lex ragazzo della presunta vittima, anche lui norvegese. Un teste chiave, per le difese convinte che con la sua testimonianza avrebbe potuto minare la credibilità della giovane. Nel 2020, la studentessa che oggi accusa Ciro Grillo e i suoi amici, accusò anche lui. Sempre di stupro: raccontò che nel maggio del 2018, in un campeggio in Norvegia, abusò di lei. Una versione a cui non seguì mai una denuncia. Non solo, il ragazzo negò sempre lepisodio raccontando anche che lei, davanti agli amici, arrivò a scusarsi per le pesanti accuse. Oggi i magistrati sardi avrebbero dovuto ascoltare la versione del ragazzo che invece sarebbe saltata per un cavillo: sembra infatti che a Tempio Pausania non siano mai arrivate le ricevute di consegna delle raccomandate inviate al teste per la convocazione in tribunale. E stato invece ascoltato il fratellastro di Ciro, Matteo Scarnecchia, figlio della moglie di Beppe e del primo marito, il calciatore Roberto Scarnecchia. Nelle precedenti udienze è stato convocato anche Francesco Corsiglia, uno degli imputati che ha sempre sostenuto di aver avuto con la giovane un rapporto consenziente. Gli altri imputati, hanno invece scelto di non sottoporsi allesame. Nelle fasi finali del processo dovrebbero rilasciare dichiarazioni spontanee.