Said Cherrah dovrà rimanere in carcere con l’accusa di tentato omicidio. E’ quanto ha deciso il tribunale di Pavia per il 24enne accusato di aver accoltellato l’ex fidanzata nel parcheggio di un centro commerciale a Giussano. Il gip ha dunque convalidato l’arresto nel corso dell’interrogatorio di garanzia al quale l’uomo ha risposto. Davanti ai magistrati si è detto “dispiaciuto”. Ha parlato di un “amore tossico”. Una relazione culminata, lo scorso anno, in un’aggressione con l’acido e degenerata con l’episodio a Giussano. L’uomo ha raccontato la sua versione dei fatti. Ha detto che quel giorno i due si erano dati appuntamento per un pranzo. Lui, che si trova ai domiciliari proprio per l’agguato con l’acido, era fuori per un permesso dovuto a una visita medica, da lì, l’accordo con lei di vedersi. Dal pranzo alla discussione fino al coltello. Versione nettamente opposta a quella di lei che invece ha parlato di un incontro casuale. Dal suo letto d’ospedale, a Monza, ha raccontato di una relazione travagliata. L’incontro nel 2022, poi, subito, i problemi. Le minacce arrivate anche via social. Una rabbia sfociata nel parcheggio del centro commerciale e proseguita anche dopo l’aggressione quando lui telefona al padre di lei per dirle che la figlia è morta ammazzata. Intanto sulle polemiche legate ai domiciliari, ritenute per qualcuno, non adatte visto la pericolosità del soggetto, col passare dei giorni emergono i chiarimenti. Due gli elementi che avrebbero indotto i giudici a non disporre il carcere: il ritiro delle querele, da parte della ragazza, e il fatto che l’uomo risiedesse nel pavese mentre l’ex nel comasco. Chilometri avrebbero dovuto tenere lontano i due e che invece, questa volta, non sono bastati.