A Lunetta, frazione di Mantova, nessuno si dà pace. Nel quartiere la famiglia di Hosam Ali Eisa, il 20enne italo-egiziano ucciso a Londra con un coltellata da una baby gang, era infatti conosciuta. Il giovane aveva vissuto qui dall’età di 7 anni fino ai 17, poi la famiglia aveva deciso di trasferirsi in Gran Bretagna dove lui lavorava come cameriere per mantenersi gli studi. Con l’accusa di omicidio sono stati fermati un 19enne e un 17enne, mentre altri due ragazzi di 14 e 15 anni sono stati rilasciati poche ore dopo l’aggressione. Tutto avviene in pochi attimi: Hosam è con la sua fidanzata, escono da un centro commerciale alla periferia di Londra e incrociano la baby gang. Cosa faccia scoppiare la lite è ancora da chiarire, forse uno sguardo di troppo o una frase sbagliata. Comunque i 4 prima lo picchiano a calci e pugni, poi prendono un coltello e lo colpiscono con un fendente che lascia il 20enne agonizzante nel parcheggio. A nulla serve l’intervento dei soccorsi, si spegne poco dopo l’arrivo in ospedale. Sul corpo è stata disposta l’autopsia e si allungano dunque i tempi per il funerale. Nato in Egitto, aveva però vissuto per 15 anni a Mantova. E’ infatti grande il cordoglio nella città lombarda che si stringe ai genitori e ai 5 fratelli nel dolore per una morte così assurda.