Materassi, coperte, vestiti. Alla stazione di Varese una vecchia pensilina accanto a un binario morto è stata trasformata in un dormitorio a cielo aperto. E’ qui che bivaccano una trentina di disperati. Arrivano dall’Africa, dalla Siria ma c’è anche una coppia di romeni che ha perso la casa. Gli altri non hanno né soldi né, soprattutto, documenti. Rifiutata la richiesta di asilo politico, aspettano in questa città a un passo dalla Svizzera, sperando di riuscire a passare il confine e raggiungere l’Europa. Restano qui finché non saranno allontanati: proprio quest’area infatti tra meno di anno diventerà un hub ferroviario internazionale di collegamento tra Lugano e Malpensa.