Nel giorno in cui il Var approda anche in Inghilterra, in Italia ci si interroga sul suo reale valore e funzionamento. La polemica è stata infiammata dall’ultima giornata di campionato, regalando così un tema di discussione chiave durante la sosta post-natalizia. Cagliari-Juve è il match incriminato con la gomitata di Benatia a Pavoletti – sul quale però nulla poteva fare il Var con l’attuale protocollo – e il fallo di mano di Bernardeschi, non rivisto dall’arbitro Calvarese. Addirittura secondo la Gazzetta dello Sport si sarebbe già creato un partito Anti-Var supportato pure da alcuni fischietti. Una notizia che avrebbe del clamoroso, dal momento che la moviola in campo dovrebbe essere senza dubbi uno strumento d’aiuto per gli arbitri. Ovvio che non possa essere la soluzione al 100% per problemi e polemiche arbitrali, ma dovrebbe essere considerata un’innovazione volta quantomeno a ridurre entrambi. Difficile estirpare retro pensieri dai tifosi più accesi, ma l’opportunità Var non deve essere sprecata. Serve che sia però migliorata, corretta, uniformata e – probabilmente – ulteriormente spiegata. Difficile capire in certi casi soprattutto il mancato ricorso al controllo delle immagini. In Germania e Portogallo, altri paesi sperimentali in questa stagione, le difficoltà sono state anche più evidenti che nella nostra Serie A. In Spagna nel frattempo hanno annunciato che la adotteranno dall’anno prossimo. Insomma il calcio va in una direzione, l’Italia è partita in vantaggio: sarebbe sbagliato tornare subito indietro.