Non sono "omicidi dolosi, né volontari" quelli dei quattro anziani portati in sala operatoria per interventi – definiti dall’accusa – inutili. Per questo motivo la Cassazione ha annullato l’ergastolo per Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica santa Rita di Milano, ribattezzata la clinica degli orrori. Era il 2008 quando il chirurgo fu arrestato per la morte di quattro pazienti, da lui stesso operati. Secondo l’accusa sono finiti sotto i ferri inutilmente, unico scopo quello di monetizzare i rimborsi del sistema sanitario nazionale per la clinica convenzionata. Una vicenda che all’epoca sconvolse la sanità lombarda: secondo l’accusa il primario operava senza remore sulla base di una mera equazione tra organi rimossi e rimborsi da ottenere, sottoponendo ad interventi anche malati terminali. Si parlò di vere e proprie mutilazioni. L’uomo urlò sempre la sua innocenza, non sono un serial killer. Ma i giudici di primo e secondo grado non gli credettero tanto da infliggergli il carcere a vita. Confermate anche tutte le condanne di varie entità per alcuni membri del suo staff medico. L’unico ad essere assolto all’epoca fu Marco Pansera dapprima condannato a 26 anni e poi assolto in appello.
La moglie di Brega Massone appresa la notizia è esplosa in un pianto liberatorio, anche se il marito deve comunque scontare una condanna definitiva a 15 anni e mezzo per altri casi di lesioni ai danni di pazienti, oltre alla truffa al sistema sanitario. Ora il caso torna in appello, i giudici dovranno riqualificare il reato di omicidio volontario e rideterminare la condanna per Brega Massone.