Trionfo o fallimento. Si può riassumere con queste due parole la finale di coppa Italia tra Juventus e Milan. Parlare di fallimento con un campionato vinto è paradossale ma una sconfitta contro i rossoneri sarebbe letale per la panchina di Massimiliano Allegri. Le critiche dei tifosi e l’ennesima finale persa potrebbero portare la società a decidere per una separazione a fine stagione. Lo stesso Allegri, da tempo insofferente per le critiche feroci che arrivano dal fuoco amico, sarebbe ancora più incentivato ad accettare l’offerta dell’Arsenal. Fallimento vero e proprio sarebbe invece per il Milan cinese. Dopo aver speso 230 milioni in estate e aver dichiarato come obiettivo minimo la qualificazione alla Champions, trovarsi al 6° posto con la finale persa sarebbe una mazzata per il progetto di Mr Li e Fassone. Trionfo in caso di vittoria. Per la Juve, che farebbe doppietta per il quarto anno consecutivo e a suo modo per il Milan, che come ha detto Gattuso in conferenza farebbe scattare quella scintilla in grado di ridare entusiasmo in vista della prossima stagione. Le formazioni saranno quelle annunciate alla vigilia. Cuadrado, Benatia, Barzagli e Asamoah in difesa. Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo e il tridente Douglas Costa, Higuain e Dybala davanti. Rino si affiderà ai titolarissimi: Calabria, Romagnoli, Bonucci e Rodriguez in difesa con Kessie, Locatelli (non Biglia che va in panchina) e Bonaventura a centrocampo, Suso e Calhanoglu dietro Cutrone, favorito su Kalinic.

Trionfo o fallimento. Un bivio lungo 90 minuti per tutte e due le squadre e un passaggio di consegne virtuale tra Gigi Buffon e Gigio Donnarumma