Il sospetto è che altri famigliari siano coinvolti nella morte di Sana, la 25enne di origini pakistane ma cresciuta a Brescia. Anche la madre e una zia sarebbero infatti indagate mentre uno zio, inizialmente arrestato, è stato scarcerato perché non avrebbe avuto alcun ruolo in quello che gli inquirenti ritengono un delitto d’onore: la giovane sarebbe stata uccisa perché si è opposta a un matrimonio combinato. In carcere si trovano da settimane il papà e il fratello che però negano di aver confessato l’omicidio mentre la polizia conferma che i due avevano ammesso di averla strangolata. L’autopsia però ha rivelato che l’osso del collo era rotto. In attesa di tutti gli esiti della analisi fatte sul cadavere le indagini sono state prorogate di 15 giorni.