Ha patteggiato 2 anni e 10 mesi Giorgio Maria Calori, l’ormai ex primario del Cto-Pini accusato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti nella sanità lombarda. Stabilita inoltre l’interdizione dall’esercizio della professione per 8 mesi, un risarcimento di 60mila euro al Pini, di 10mila euro alla Regione Lombardia e la restituzione del profitto del reato per una somma di quasi 300mila euro. Il Gip ha poi dichiarato l’estinzione del rapporto di lavoro con l’istituto ortopedico perché la pena patteggiata è superiore ai due anni. Per l’accusa l’imprenditore Tommaso Brenicci, titolare di società che commerciano apparecchiature mediche, avrebbe corrotto 5 medici, tra cui Calori, per garantirsi forniture al Pini e al Galeazzi. Brenicci, l’unico finito in carcere è ora ai domiciliari e potrebbe anche lui scegliere la via del patteggiamento mentre per gli altri indagati la Procura dovrebbe chiedere il processo con rito immediato.