A Bresso, ora, i casi di legionella sono 27. Uno in più rispetto a ieri. Un bollettino in costante aggiornamento qui, nel Comune alle porte di Milano dove ormai da dieci giorni esatti si fanno i conti con il batterio. Fermo, fortunatamente, il numero dei decessi: tre, tutti anziani  tra gli 84 e 94 anni. Il nuovo caso è in cura al Niguarda mentre è in fase di accertamento un possibile 28mo paziente. Una persona residente a Bresso ma che al momento si trova in vacanza a Catanzaro. Sotto osservazione perché accuserebbe i sintomi riconducibili all’infezione.

Intanto il lavoro, capillare, dell’amministrazione pubblica prosegue: da una parte informare dall’altra sanificare con il cloro gli impianti. Da quelli pubblici a quelli privati. Un porta a porta nelle case di tutti, partendo da quelli contagiati, eseguito dalle squadre della Protezione Civile. E poi l’informazione, sui social ma anche, soprattutto per gli anziani, nelle forme più tradizionali con manifesti e volantini diffusi ovunque. Resta il mistero del focolaio: secondo gli inquirenti milanesi, che hanno aperto un inchiesta a carico di ignoti e senza ipotesi di reato, potrebbe essere in un punto di aggregazione. La conferma potrà arrivare soltanto nei prossimi giorni dai campionamenti, 150 quelli eseguiti finora. Due quelli positivi: a casa di uno dei contagiati e in questa fontana che a Bresso è nota come la Fontana del Mappamondo. In questo caso, però, il dato è parziale: soltanto fra qualche giorno si saprà se è davvero da evitare. In via precauzionale è comunque chiusa sin dal primo giorno dell’emergenza.