Chiuse le indagini per l’omicidio di Gianna Del Gaudio, la professoressa uccisa la notte tra il 26 e il 27 agosto 2016 nella sua villetta a Seriate, in provincia di Bergamo. Dopo quasi due anni e mezzo dunque l’unico indagato, a piede libero, resta il marito Antonio Tizzani che si è sempre proclamato innocente. L’ex ferroviere è accusato anche di maltrattamenti: per gli inquirenti dal 2007 avrebbe picchiato la donna per gelosia. Lui è stato l’ultimo a vederla e ci sarebbero due testimoni che riferiscono di averli sentiti litigare prima del delitto. Contro di lui pesa anche la sua iniziale versione: se infatti davanti al pm si era avvalso della facoltà di non rispondere con la stampa aveva invece più volte parlato di un killer incappucciato. Versione ritenuta poco credibile e di cui non sono mai stati trovati riscontri. Inoltre ci sarebbe un’intercettazione in auto in cui Tizzani, da solo, piange e parla alla moglie morta. Sembra chiedere una sorta di perdono ma il significato non è così chiaro. E’ comunque uno degli elementi in mano alla Procura che ha tempo 20 giorni per chiedere il rinvio a giudizio, nello stesso periodo l’indagato può decidere di farsi interrogare.