La morte di Cosimo Errico è ancora avvolta nel mistero. Ad un mese del delitto infatti, gli inquirenti non sono riusciti a capire chi sia l’assassino del professore nella sua cascina ad Entratico, in provincia di Bergamo. Il RIS di Parma è a lavoro alla ricerca di impronte e possibili tracce che potrebbero dare la svolta la svolta alle indagini. Le difficoltà maggiori sono nello stabilire il movente del delitto; le diverse le piste seguite dagli inquirenti non hanno portato a riscontri concreti. Inizialmente si pensava che ad uccidere Errico fosse stato uno degli extracomunitari che lavoravano nella cascina dei fiori, ma dopo gli interrogatori la pista è stata accantonata. Stesso discorso per la scoperta dei filmini hard girati all’interno del luogo del delitto: non sono state trovate connessioni tra i video a luci rosse e l’omicidio. Ciò di cui sono certi gli inquirenti è che a commettere il terribile fatto di sangue sia stato qualcuno che sapeva muoversi bene all’interno della cascina, tanto da non lasciare quasi alcuna traccia. Massacrato con 10 coltellate, Errico è stato aggredito alle spalle; giratosi per tentare una disperata difesa è stato raggiunto dal fendente letale alla gola. L’assassino, prima di andare via, ha cosparso il cadavere di diavolina liquida, dandogli fuoco per eliminare ogni possibile traccia. A ritrovare il corpo senza vita è stato il figlio di Errico, che non vedendo rincasare il padre, è andato nella Cascina dei Fiori, facendo la macabra scoperta.