Parlare di caso forse è eccessivo, ma lo scarso impiego di Andrea Conti al Milan è sicuramente tema molto caldo.
L’ex Atalanta dopo essere rientrato in campo con giocate determinanti, è tornato quasi in pianta stabile in panchina.
Il minutaggio personale, tra campionato, coppa italia e supercoppa, è fermo a 130. Ciò nonostante il 24enne di Lecco ha contribuito a sbloccare le partite contro Samp (Coppa Italia) e Genoa (campionato), suoi gli assist decisivi, senza dimenticare quello che a detta di tutti, o quasi, era calcio rigore in Supercoppa: 11 minuti di gioco e un atterramento subito in area da Emre Can.
Dopo la trasferta di Marassi coi rossoblu soltanto esclusioni: nella doppia sfida contro il Napoli e, domenica sera, a Roma.
Gattuso gli preferisce Calabria, perché ritiene la fase difensiva di quest’ultimo migliore.
Conti è stato gestito con molta cautela dal tecnico, considerato che dalla prima convocazione al primo impiego sono trascorsi ben due mesi. Ma ora certe scelte sorprendono. Basti pensare che all’Olimpico Gattuso ha mandato a scaldare Abate quando Calabria all’inizio ha accusato un problema, poi risolto, mentre nel finale Conti si è scaldato, sì, senza però mai entrare. Con il passare delle settimane cresce il partito dei tifosi milanisti che lo vorrebbe più spesso in campo, e dall’inizio. Cresce, evidentemente, anche un po’ di malumore (ma silenzioso) nel ragazzo, che sta bene e ha tanta voglia di dare il suo contributo alla causa. Andrea Conti ha qualità che agli altri nel reparto mancano. Dunque, con un po’ piu’ di coraggio da parte del tecnico, rappresenta una risorsa da valorizzare.