Prenderà il via giovedì a Tel Aviv il processo in cui si dovranno decidere le sorti del piccolo Eitan, il bimbo di 6 anni unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, conteso tra la famiglia paterna e materna. Il nonno materno Shmuel e la nonna materna Etty sono indagati per sequestro di persona dopo che il piccolo è stato portato in Israele con un volo privato da Lugano. Entrambi continuano a ripetere che Eitan sta bene, è felice e deve rimanere in Israele da ebreo, frequentare una scuola israeliana e un ambiente israeliano. La zia materna Gali poi ha chiesto di poterlo adottare e prendersi cura di lui. E’ un bimbo che ha già subito traumi gravissimi, dicono, e che deve essere curato e seguito al meglio. Il bimbo è stato iscritto a una scuola elementare nel quartiere di Ramat Aviv al nord di Tel Aviv ma non è chiaro se inizierà la prima elementare quando riapriranno le scuole e cioè il 29 settembre, tutto dipende da cosa succederà durante il processo. Intanto gli zii paterni Or e Aya, quest’ultima è anche la sua tutrice, stanno vivendo momenti di ansia e attesa per quello che i giudici decideranno. Hanno chiesto l’ immediato rientro in Italia di Eitan e sperano che il tribunale riconosca che è stato portato via illegalmente e decidano, secondo la convenzione dell Aja, che torni a Pavia nella casa dove viveva insieme a loro, prima che fosse portato via.