La tisana, il gelato, lo spritz. Quello di Omar Confalonieri sembra essere un copione che si ripete. Dall’inchiesta che lo ha portato in carcere ora emergono altri episodi su cui i magistrati di Milano vogliono vederci meglio.
Grumello del Monte, nella bergamasca, siamo nel 2007. Una donna di 50 anni si presenta al Pronto Soccorso. Non parla di violenza sessuale ma racconta che dopo una cena si era risvegliata con la mente annebbiata e semisvestita. Aveva preso un gelato preparato da Confalonieri durante una serata a casa dell’allora ragazza di lui, amica della donna. All’epoca anche la fidanzata raccontò di essersi sentita stordita ma senza gravi conseguenze.
L’occasione portò i carabinieri a eseguire una perquisizione a casa dell’uomo che ai tempi viveva a Cesano Maderno. Qui i militari trovarono un potente sonnifero. Ufficialmente utilizzato per combattere l’insonnia grave. In realtà potrebbe essere servito all’agente immobiliare per soddisfare le sue perversioni.
Il caso venne archiviato nel 2010 senza un responsabile ma non si esclude che ora possa avere un peso a Milano. Tanto da portare gli inquirenti a parlare di un metodo Confalonieri. Bevande o cibi alterati con i sonniferi e vittime che fa cambiare d’abito prima di molestie o abusi. Peggio: l’ipotesi è che si tratti di uno stupratore seriale e che all’attivo potrebbe avere molte più vittime. Da qui, l’invito degli inquirenti a denunciare.
Attorno all’uomo altri misteri. Quello di un’agenzia immobiliare con sede nella centralissima Monte Napoleone, eppure qui, giurano di non averlo mai visto. Un’inchiesta con ancora tanti punti da chiarire e che sembra essere soltanto all’inizio.