“L’indagine è stata viziata da un clamoroso errore”. Così il giudice dell’udienza preliminare di Cremona scrive nelle motivazioni della sentenza con cui ha assolto Alessandro Pasini dall’accusa di aver ucciso Sabrina Beccalli. L’errore è quello di aver scambiato il cadavere per la carcassa di un cane e di averlo quindi distrutto in discarica. “La dispersione di gran parte dei resti della donna – si legge nelle 39 pagine – ha di fatto impedito di accertare il meccanismo del decesso”. Mancano dunque le prove. A causa dell’errore per il giudice non può quindi dirsi provata al di là di ogni ragionevole dubbio la responsabilità del 46enne assolto perché il fatto non sussiste e condannato a 6 anni per la distruzione del cadavere.