25 giorni di aria pessima. Un gennaio così non lo si vedeva dal 2007. Per gli esperti è l’effetto “rimbalzo” dopo il lockdown. Le città chiuse per Covid erano più respirabili ora si paga il prezzo di un ritorno alla quasi normalità.
Un dato, quello registrato a gennaio, che fa paura se si pensa che le leggi europee in tema ambientale consentono il superamento dei livelli di pm10 per non più di 35 giorni in un anno.
A complicare la situazione anche l’assenza di precipitazioni. L’allarme arriva dalla Coldiretti che avverte: il Po in secca come d’estate. Inevitabili gli effetti sulle coltivazione. I danni stimati dalle associazioni di categoria sono calcolati per un miliardo di euro all’anno soprattutto per la quantità e la qualità dei raccolti.