Nessuno ha voluto intenzionalmente deperire il DNA di “Ignoto 1”. Tradotto: le tracce ematiche sugli abiti di Yara, la prova regina che ha incastrato Massimo Bossetti, se è stata conservata male non è stato fatto volontariamente. Per questo la procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione. Chiudere, in sostanza quel fascicolo per frode in processo e depistaggio a carico di due persone: Giovanni Petillo, presidente della Prima sezione penale del Tribunale di Bergamo, e Laura Epis, funzionaria responsabile dell’Ufficio corpi del reato.
Il procedimento si era aperto dopo la denuncia presentata dai legali di Massimo Bossetti. Loro hanno sempre messo in dubbio lo stato di conservazione dei 54 campioni di DNA trovati sulla 13enne.
Per Massimo Bossetti, quindi, la possibilità di dimostrare l’innocenza diventa sempre più remota.
Un colpo per la difesa pronta a fare opposizione. Restano quelle 54 provette. Deteriorate senza la volontà di farlo ma comunque alterate. Serviranno per la revisione del processo?