Si professa innocente: lui, con quella notte di violenza, non ha nulla a che fare. E’ la tesi sostenuta da Abdallah Bouguedra, il 22enne di origini africane arrestato, assieme ad altri 4, per le aggressioni di Capodanno, in piazza del Duomo a Milano. Sfila davanti ai giornalisti senza dire una parola. Per lui, i suoi avvocati che davanti a telecamere e taccuini ribadiscono l’estraneità dei fatti del loro assistito. “ Puntiamo alla sua innocenza e per questo andiamo a dibattimento”, spiegano i legali, motivando così anche la scelta del rito ordinario. Scelta che si oppone a quella degli altri due imputati maggiorenni, di 18 e 19 anni, che invece hanno optato per il rito abbreviato e per i quali il processo comincerà il prossimo 22 dicembre.
Si apre così il processo per la notte del branco. Durante i festeggiamenti per l’inizio del nuovo anno, un gruppo di ragazze venne circondato e aggredito da una “furia brutale”, scrivono gli inquirenti. Un’ondata di giovani che le ha costrette a subire abusi senza potersi divincolare da quel muro umano. Oggi, la prima udienza: il 22enne, che abita a Torino e che si trova ai domiciliari, risponde di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni. In aula anche il Comune di Milano che si è costituito parte civile. Dall’altra parte, una delle vittime che chiede come risarcimento non meno di 100mila euro.