Chiuso in una stanza del Sai, il Servizio assistenza intensificata del carcere di Opera, da dove rifiuta, ora, anche gli integratori. La protesta contro il 41bis, regime a cui è sottoposto, di Alfredo Cospito si intensifica. L’anarchico, trasferito dal carcere di Sassari a quello lombardo è ormai giunto ad oltre cento giorni di sciopero della fame. Non si trova assieme agli altri detenuti sottoposti al carcere duro, circa un centinaio, ma in quello che è, a tutti gli effetti, un ospedale, all’interno della struttura. Curato ma sottoposto ugualmente alle restrizioni previste. Cospito è dimagrito di oltre 40 chili in tre mesi ma, secondo quanto trapela, resta “lucido” e “presente”. Tanto da aver messo per iscritto il suo pensiero, lo ha affidato a due fogli di block notes che gli sono stati sequestrati ma che potrebbero presto essergli restituiti. Parole che contengono il suo parere sul 41 bis e che lo hanno reso il detenuto più famoso d’Italia. Il caos tra i parlamentari che mette a rischio, addirittura la tenuta del Governo, ma anche, e soprattutto, le tensioni a Milano. Sul blitz incendiario contro le due auto della polizia locale proseguono le indagini: dopo la conferma della pista anarchica, rivendicata su un sito della stessa area, ora, in procura, oltre al danneggiamento e all’incendio si contesta anche l’aggravante terroristica. Gli inquirenti sono concentrati anche sulle altre cinque bottiglie incendiarie ritrovate in zona Chiesa Rossa. La tensione resta altissima e cresce per le iniziative a sostegno di Cospito: davanti al carcere di Opera, ieri sera, un presidio è finito con una sassaiola contro una troupe televisiva, fortunatamente rimasta illesa. Preoccupazione anche per altri due cortei attesi in città: venerdì in stazione Centrale; sabato di nuovo davanti al carcere di Opera.