Coniugare la produzione di energia rinnovabile a quella delle colture agricole del territorio, in un rapporto virtuoso fra tecnologia e ambiente. È quanto sta accadendo in Sicilia, a Mazara del Vallo, dove, grazie alla collaborazione di due grandi aziende, Engie e Amazon, è stato inaugurato il più grande parco agrivoltaico in Italia allacciato alla rete. Un investimento da 100 milioni di euro – finanziato grazie a un Green loan da Cdp, Societé generale e Bnp Paribas – che ha consentito la realizzazione di questo immenso parco di 115 ettari, equivalenti a 161 campi da calcio, con una capacità di 66 megawatt generata da oltre 120 mila pannelli. Pannelli sotto cui, e qui sta la novità, verranno coltivate alcune delle varietà agricole del territorio: foraggio, in particolare, ma anche campi sperimentali per la produzione di ulivi, mandorli, lavanda, oltre a colture aromatiche e officinali. Gli impianti agrivoltaici, infatti, integrano la produzione di energia pulita con l’agricoltura, con particolare attenzione alla biodiversità locale. Il tutto con una ricaduta positiva anche per le realtà agricole locali coinvolte nella gestione delle coltivazioni. Cosa che avverrà anche a Paternò dove si trova il secondo impianti agrivoltaico di Engie in Sicilia, che inizierà a produrre energia entro la fine dell’anno. In totale, i due impianti avranno una capacità produttiva di 104 megawatt e consentiranno di evitare l’emissione di oltre 62 mila tonnellate di CO2 ogni anno.
L’energia prodotta dagli impianti è destinata per larga parte, l’80 per cento, alle attività di Amazon in Italia e per la parte restante è immessa sul mercato contribuendo al fabbisogno energetico di circa 20 mila utenze domestiche. Ed è anche per questa collaborazione con la società americana che si può parlare di un progetto d’avanguardia: si tratta infatti del primo impianto concepito sulla base di un modello contrattuale Corporate Ppa (Power Purchase Agreement) tra due aziende private. Ma, se fin qui si è parlato di progetti in fase di realizzazione, l’attenzione per l’Italia del gruppo Engie è rivolta al futuro. Al momento, in Sicilia, la società possiede in totale cinque impianti in esercizio (impianti eolici a Salemi/Trapani ed Elimi, impianti fotovoltaici a Lembisi e Santa Chiara e l’agrivoltaico di Mazara del Vallo) che insieme agli altri 15 sparsi in Italia producono circa 500 megawatt. Ma l’obiettivo è quello di arrivare a 2 gigawatt al 2030. E anche in questo la Sicilia può giocare un ruolo fondamentale perché, come sottolineato da Monica Iacono, Ceo di Engie Italia, “sta diventando sempre più un polo energetico”. Tante infatti “le potenzialità” della Regione “come lo sviluppo del biometano, perché dagli scarti dell’agricoltura, come agrumi e olive, di cui la Sicilia è terra, si può produrre energia: non c’è niente di più sostenibile e circolare come questo: questo è il primo progetto di tanti”.
Un obiettivo, quello della decarbonizzazione, al centro delle strategie di Amazon: “Vogliamo contribuire a portare il Paese verso la transizione ecologica e vogliamo avere un impatto positivo sulle comunità locali”. Per farlo, però, “servono regole stabili nel medio lungo termine per avere una progettualità”, ha scandito la dottoressa Iacono. “La transizione è un’opportunità, le aziende lo hanno capito e le istituzioni devono stare al loro fianco nell’accompagnamento verso questa transizione ecologica”, ha rimarcato il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava. Ma più che numeri e dati sono le parole di Samuel Renard, direttore delle rinnovabili di Engie Italia a chiarire la portata del progetto: “Nel corso dell’ora in cui abbiamo presentato il progetto, l’impianto ha prodotto energia sufficiente per far fare ad una macchina elettrica il giro del mondo per otto volte”.