Mamma, papà e due figlie in braccio: la più grande, Giulia, 3 anni; la più piccola Chiara di pochi mesi. Un ritratto di famiglia che ritorna quasi speculare 13 anni dopo, nel 2020. Volti sorridenti. Poi il vuoto, tre anni più tardi. “Oggi un mese senza te e Thiago. Il vuoto”, è quanto scrive la sorella Chiara ricordando il dramma vissuto dalla sua famiglia.
Affida quindi ai social tutto il dolore che stanno vivendo lei e i suoi genitori, Chiara, sorella minore di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, 30enne barman che l’avrebbe resa madre due mesi più tardi. Madre di Thiago, appunto, più volte citato sui social.
Quella sorella che la mamma teneva in braccio da piccola, oggi è una ricercatrice che ha lasciato il suo paese in provincia di Napoli per trasferirsi a Genova. Dal giorno della tragedia ricorda Giulia e Thiago.
Dall’altra parte, lui, Alessandro Impagnatiello, reo confesso. Accusato di omicidio premeditato, aggravato, procurata interruzione di gravidanza e occultamento di cadavere. Nell’inchiesta tanti i nodi da sciogliere a partire dal topicida. Quelle bustine di veleno per topi trovate nello zaino di Impagnatiello che potrebbero essere servite ad avvelenare Giulia. Fondamentale per questo l’esito degli esami tossicologici che potrebbero confermare o smentire la premeditazione del delitto. L’altro punto riguarda la presenza o meno di complici. Qualcuno che sapeva e lo ha coperto? Un’ ipotesi che non trova conferme ma la certezza arriverà con l’analisi delle impronte digitali repertate nella casa di Senago. Dal carcere di San Vittore intanto Impagnatiello attende il processo e, secondo indiscrezioni, non sono almeno per ora in programma nuovi interrogatori.