Sfila senza dire una parola Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue. Protetto dagli amici, nessuna dichiarazione ai giornalisti ma il tempo e la voglia di farsi un selfie quasi a sbeffeggiare la stampa. La reazione è quella alla sentenza che lo condanna a 4 anni. Il caso invece è quello della cosiddetta “ faida tra trapper” . Una sorta di guerriglia tra bande che il 9 giugno del 2022 aveva portato anche al sequestro e al pestaggio di un rapper del gruppo rivale, Baby Touchè.
A deciderlo il gup di Milano Rossana Mongiardo. Il giudice ha condannato altri 5 imputati con pene fino a 3 anni e 8 mesi. Un altro imputato ha invece patteggiato 3 anni e 4 mesi. La sentenza è arrivata dopo un pomeriggio che si è protratto più del previsto al settimo piano di palazzo di giustizia.
Al centro del processo c’erano le accuse di lesioni e rapina per un’aggressione in via Settala commessa dal gruppo “ per sfregio e punizione” per “ mortificare” la vittima, un giovane che faceva parte anche lui del gruppo rivale. E poi le lesioni ai danni del più celebre Baby Touchè, che però ha deciso di non sporgere denuncia contro gli imputati facendo così cadere l’accusa. Una decisione, secondo gli inquirenti, dettata da una “logica di banda”. Ora la parola fine e l’uscita di scena, almeno per ora, da vera star.