Fatture, tante, tutte false a fronte di operazioni inesistenti. Il tutto per evadere l’Iva. Un giro già noto alla Guardia di Finanza e che questa volta ha riguardato Fagnano Olona, in provincia di Varese, dove le Fiamme Gialle hanno individuato una società che, per gli investigatori, avrebbe indebitamente compensato l’Iva a credito. Tradotto: avrebbe chiesto il rimborso dell’Iva, senza averne diritto. Questo perché, dietro a tali richieste ci sarebbero sempre state operazioni mai avvenute. L’inchiesta della Guardia di Finanza ha così permesso di sequestrare beni “mobili” e “immobili” per un valore pari a 249mila euro a una ditta di trasporti che opera nel settore dello smaltimento rifiuti e del trasporto di merci pericolose.
A far partire le indagini, una relazione depositata dall’amministratore giudiziario della società. Quest’ultimo avrebbe scoperto diverse irregolarità compiute, tra il 2015 e il 2019, dal rappresentante legale dell’azienda, ora indagato per annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Si tratta di un imprenditore di 68 anni originario di Fagnano Olona. Un sistema ben organizzato che si avvaleva anche della complicità del titolare di una società di basket: questi, attraverso finte sponsorizzazioni, emetteva false fatture che consentivano poi di orchestrare il raggiro. In cambio chiedeva il 15% di quanto ricavato. Lo stesso legale rappresentante della società sportiva, anche questa con sede a Fagnano, ha confermato davanti agli inquirenti quanto ricostruito dall’inchiesta.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, ha permesso di sequestrare ingenti somme di denaro presenti sui conti correnti riconducibili alla società coinvolta. Non solo, nel bilancio dell’operazione, anche 8 immobili tutti a Fagnano Olona. Frutto, secondo gli investigatori, dell’attività illecita.