Da una parte la rabbia, dall’altra la solidarietà. Assunta come Elena, due donne che si sono viste portar via da un uomo le rispettive sorelle. Lo stesso dolore che si unisce in una lettera scritta da Assunta e indirizzata ad Elena per dimostrarle vicinanza e solidarietà.
Mentre è ancora forte il dolore per la scomparsa di Giulia uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, un’altra famiglia si è rivista nello stesso dolore. Quella di Antonia Bianco. Aveva 43 anni quando, nel febbraio del 2012, per strada a San Giuliano Milanese, l’ex compagno la colpì dritto al cuore con uno stiletto. Antonia arriverà in ospedale già morta, i medici pensano a un arresto cardiaco, nessuno si era accorto di quel foro mortale al petto.
Una vicenda giudiziaria lunga che si è conclusa con la condanna in via definitiva all’ergastolo di Carmine Buono, ex compagno della vittima e padre dell’ultimo dei tre figli di Antonia, oggi 17enne. Per la giustizia avrebbe dovuto un risarcimento di oltre un milione di euro ma da quell’uomo, idraulico all’epoca e nullatenente, la famiglia della vittima non ha visto nulla.
Antonia aveva denunciato eppure l’incontro con il compagno le è stato fatale.