Le serrande abbassate e quel cartello che invita a evitare fiori. E’ un dolore silenzioso, chiuso, quello della famiglia di Giovanna Pedretti, la donna di 59 anni, titolare di una pizzeria a Sant’Angelo Lodigiano, trovata senza vita nelle acque del fiume Lambro, a pochi chilometri da casa. Un suicidio è l’ipotesi più probabile. La donna potrebbe non aver retto alla gogna mediatica nella quale è finita per le polemiche partite da una recensione scritta da un cliente. Un avventore che si lamentava di essere stato collocato accanto al tavolo di una coppia gay e a quello con un disabile.
La sua storia comincia proprio da questo commento. Lei che fa parte anche parte di un’associazione che si occupa proprio di disabili, non può tacere. E così chiede a questo ipotetico cliente di non tornare più. Giovanna diventa una sorta di “paladina” dei diritti, contro ogni discriminazione. Una storia di solidarietà e coraggio fino a quando non arriva il sospetto che quella recensione sia un falso. A sollevare i dubbi è Selvaggia Lucarelli. La giornalista su Instagram accusa la donna di aver inventato tutto “per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono”, si legge testualmente sul suo profilo.
Nel giro di 72 ore, Giovanna passa da “eroina” a “truffatrice” per dar lustro al suo locale. Una pioggia di commenti negativi che arriva fino alla politica: Matteo Salvini si chiede se davvero era il caso di dare tanto spazio alla vicenda su social e tg. Intanto Sant’Angelo è sotto shock: nessuno può credere che quella donna, sensibile, altruista, dedita al lavoro possa essersi inventata tutto.