Maniere brusche, frettolose, qualche volta anche parolacce. Modi discutibili soprattutto se con persone fragili come gli anziani. Non dunque proprio scene di violenza come visto in altre vicende ma certamente episodi da appurare. Ad occuparsene la Procura della Repubblica di Bergamo che ha disposto sei misure cautelari nei confronti di altrettati dipendenti della RSA Bramante di Pontida, tra questi anche le due dirigenti a cui è stato notificato il divieto di esercitare la professione per un anno. La misura più pesante è stata però decisa per una operatrice sanitaria: una donna originaria della Costa d’Avorio di 34 anni che si trova ora agli arresti domiciliari.
A incastrarla ci sarebbero le immagini delle telecamere installate dai carabinieri nella struttura ma anche alcune intercettazioni tra le e gli anziani.
“Perché mi tratti male? Non mi vuoi bene?”, si sente dire da un’ospite. Ed ancora: “mi fai male!”. “Non cominciare, non rompere i c…”.
Frasi che al momento non incriminano nessuno ma sulle quali certamente gli investigatori dovranno fare chiarezza.
A far partire le indagini la segnalazione delle figlie di un’ospite. Al blitz dei carabinieri hanno partecipato anche i Nas. A loro il controllo della mensa e della conservazione dei medicinali. Ispezione dalla quale, a quanto risulta, non sembrano essere emerse irregolarità. Dall’altra parte la struttura: nuovissima, immersa nel verde, sulle colline sopra Pontida. La replica l’hanno affidata a un comunicato: non sapevamo nulla di questi problemi. Quando ci sono chiediamo di segnalare sempre. Chiarisce il gruppo che ha sede in Toscana.
Cosa dunque sia davvero accaduto spetterà all’inchiesta chiarirlo.