Nelle parole il dolore di chi avrebbe voluto fare qualcosa ma che invece, non si accorto di nulla. Parla così don Claudio Burgio il cappellano del carcere minorile “Beccaria” all’indomani dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti nei confronti di 12 detenuti e che ha portato all’arresto di 13 agenti di polizia penitenziaria, oltre alla sospensione di altri 8.
Parole che pesano mentre dalle carte dell’inchiesta emergono nuovi particolari. Secondo gli inquirenti le presunte vittime sarebbero state ammanettate, dietro alla schiena per evitare di parare i colpi, subendo poi calci, pugni, sputi. Botte date in celle prive di videosorveglianza, con sacchi di sabbia per evitare segni. Una dozzina gli episodi contestati dalla procura di Milano, cominciati nel 2022 e andati avanti fino a poco tempo fa.