Lo sguardo fisso, quasi assente, a volte basso. Alessandro Impagnatiello torna in aula per il processo che lo vede imputato per aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, al settimo mese di gravidanza. In aula il SIS, la Sezione Investigativa Scientifica dell’Arma di Milano, oltre al Ris di Parma. A loro il compito di mostrare e spiegare la scena del crimine. Dall’altra parte sempre lui, Impagnatiello, jeans, cardigan chiaro, maglietta nera e la solita barba, ha ascoltato, quasi impassibile.
Dal soggiorno dove il Luminol ha mostrato le tracce di sangue più importanti fino alla macchina dove è stato rilevato “un grosso sversamento di sangue”, come detto dai tecnici dell’Arma in aula.
Il Luminol non ha mentito neppure sulle scale esterne all’appartamento nonostante i tentativi di Impagnatiello di ripulire tutto, come hanno documentato le nostre telecamere nei giorni precedenti al suo fermo. Lui, sempre in silenzio, attende il 27 maggio. In aula dovrà raccontare la sua versione.