
Avrebbe minacciato esplicitamente gli operatori della comunità in cui stava scontando la pena in regime di arresti domiciliari e avrebbe anche utilizzato i permessi per recarsi ad esami specialistici per andare a pranzo in via Montenapoleone o recarsi nei suoi appartamenti. Per questi comportamenti gravi e reiterati, il magistrato di sorveglianza di Brescia ha sospeso i domiciliari in comunità per Antonio Di Fazio, l’ex imprenditore farmaceutico condannato a 9 anni nel giugno 2023 per 5 episodi di violenza sessuale ai danni di donne rese incoscienti con dosi di benzodiazepine oltre che per i ripetuti episodi di maltrattamento e violenza nei confronti della ex moglie. Per Di Fazio era stato disposto lo sconto della pena in una comunità a causa di personali problemi di salute. L’elenco delle violazioni però pare essere troppo lungo, partendo dalle minacce agli operatori della comunità, facendo riferimento a contatti in grado di rimuoverli dal loro posto di lavoro, fino all’allontanamento dalla struttura durante i permessi per le visite specialistiche. Considerata la pericolosità sociale per i reati a lui contestati e le condotte descritte dai dipendenti della comunità, lo scorso 13 marzo il Magistrato ha sospeso i domiciliari per condurlo nel Carcere di Pavia. Entro metà aprile, con la conferma del presidente del Tribunale di Sorveglianza, la misura dovrebbe diventare definitiva.
Polgati
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