
E’ stato ascoltato come testimone e persona offesa in uno dei tanti capitoli dell’inchiesta Equalize, il cantautore Alex Britti, perché sarebbe stato pedinato e monitorato in modo illecito dal gruppo di presunte cyber-spie coordinate da Enrico Pazzali e dall’ex superpoliziotto Carmine Gallo. Per il dossieraggio dell’artista è indagato Fulvio Pravadelli, direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo ed ex suocero di Britti. Secondo gli atti d’accusa dell’indagine, Pravadelli avrebbe chiesto di acquisire informazioni pregiudizievoli sul conto del noto cantautore che in quel periodo si stava separando da sua figlia.
L’avvocato Jacopo Pensa, legale di Pravadelli, ha spiegato come il suo assistito avesse chiesto ad Equalize, indagini sul procedimento giudiziario in corso tra sua figlia e il di lei ex compagno Alex Britti conferito ad esclusiva tutela della figlia senza l’intento di spiare la sua vita e senza aver mai utilizzato i dati acquisiti.
Alex Britti si è detto molto preoccupato per la vicenda e in modo particolare per il pedinamento. Dalle carte d’indagine è emerso infatti che Carmine Gallo, parlando con l’hacker Samuele Calamucci, avrebbe detto ”noi li abbiamo fatti anche fermare quando sono arrivati in stazione Centrale perché ci siamo inventati che potevano avere qualcosa”. Britti e un amico erano stati infatti perquisiti dalle Forze dell’Ordine.
L’avvocato Jacopo Pensa, legale di Pravadelli, ha spiegato come il suo assistito avesse chiesto ad Equalize, indagini sul procedimento giudiziario in corso tra sua figlia e il di lei ex compagno Alex Britti conferito ad esclusiva tutela della figlia senza l’intento di spiare la sua vita e senza aver mai utilizzato i dati acquisiti.
Alex Britti si è detto molto preoccupato per la vicenda e in modo particolare per il pedinamento. Dalle carte d’indagine è emerso infatti che Carmine Gallo, parlando con l’hacker Samuele Calamucci, avrebbe detto ”noi li abbiamo fatti anche fermare quando sono arrivati in stazione Centrale perché ci siamo inventati che potevano avere qualcosa”. Britti e un amico erano stati infatti perquisiti dalle Forze dell’Ordine.