Gli eccessi raccontati sui social: dalla Ferrari lavata con lo champagne, fino alle sciabolate con bottiglie dai 3mila euro in su. Che la vita di Davide Lacerenza fosse all’insegna del lusso non era un mistero. Un fiume di denaro ingente ruotava attorno a lui, 59 anni, arrivato dalla Puglia come scaricatore di patate all’Ortomercato, passato a spogliarellista di un locale milanese, diventato poi il “King”, come amava definirsi lui stesso, della “Milano da bere”. E’ proprio sull’ingente giro di denaro che si concentra ora l’attenzione dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari lui, la ex compagna Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, e una terza persona considerata il tuttofare di Lacerenza. Sotto i riflettori un giro di droga e prostituzione che per gli inquirenti si sarebbe consumato tra la Gintoneria di Via Napo Torriani e il privè poco distante, di cui Lacerenza è proprietario. Oltre al sequestro di beni per 900mila euro, la Guardia di Finanza ha bloccato anche un conto in Lituania e un’altra in Italia su cui erano depositati 70mila euro. Il sospetto però è che ci sia un tesoretto nascosto altrove, forse in Albania dove Stefania Nobile e Wanna Marchi, estranea all’indagine, sono di casa. Intanto davanti ai locali finiti sotto inchiesta continua incessante il capannello di chi passa, si ferma e non manca di fare una foto. A far gola sono soprattutto i sigilli della Finanza.