Non accettava la fine della loro relazione ma soprattutto che quella donna potesse andare a vivere insieme all’uomo che in realtà era suo zio. Col passare delle ore emergono nuovi particolari sulla morte di Roberto Parisi, 41 anni. Trovato in fin di vita in una via periferica di Cesano Boscone. A dare l’allarme alcuni passanti che lo hanno notato in una pozza di sangue ma ancora vivo, accanto alla macchina con i fari ancora accesi. Inutile il trasporto in ospedale: quelle quattro ferite, tutte profonde, al collo e al torace non gli hanno dato scampo. Mentre i medici dell’ospedale San Carlo tentavano di salvargli la vita, a Corsico dai carabinieri si presentava il nipote 29enne della vittima: “ Sono stato io”. Poche parole dette agli investigatori che hanno permesso di chiudere il cerchio. Non solo, il ragazzo ha anche indicato dove aveva buttato l’arma: un coltello che è stato poi ritrovato in uno spiazzo poco lontano dal luogo dell’aggressione.
La notte dell’omicidio zio e nipote si erano dati appuntamento in via Don Luigi Sturzo a Cesano Boscone. Dovevano discutere di una donna, contesa tra i due. Il più giovane non accettava che la ex avesse iniziato una relazione proprio con suo zio e che da settembre i due vivessero insieme. Da qui la lite, l’accoltellamento, fino all’omicidio. Che non si fosse rassegnato è stato confermato anche dalla donna: “ sono stati otto mesi da incubo”, ha detto agli investigatori. Nessuno però, neppure lei stessa, poteva immaginare un finale così tragico.